Viaggio a 4 mani tra i sapori del Mediterraneo e i profumi dell’Oriente

Una serata super speciale dedicata a un viaggio tra i sapori del Mediterraneo e i profumi speziati dell’Oriente,ha voluto celebrare l’unione di due grandissimi Chef italiani.

Da un lato Stefano Marzetti che guida da 9 anni la brigata all’interno di uno dei ristoranti più belli di Roma, il Mirabelle dell’Hotel Splendide Royal, che vanta una terrazza con un’impressionante vista panoramica su Roma.

Chef Stefano Marzetti con Chiara Giannotti

Chef Stefano Marzetti con Chiara Giannotti

Accanto a sé, per la prima volta lo Chef Vincenzo Guarino, che con le sue origini campane, ha portato la stella Michelin sul Lago di Como, all’interno del ristorante L˜Aria aperto da pochissimi mesi nel fantasmagorico Resort Mandarin Oriental di Blevio.

Il tema della cena è stato Momenti senza tempo, perché il tempo è prezioso e dedicarlo a qualcuno o qualcosa è un regalo inestimabile specialmente in questo periodo. Così gli chef hanno regalato il loro tempo, che hanno messo nei piatti, agli ospiti che lo hanno dedicato a loro volta a sé stessi in una piacevole serata.

 

Terrazza del Mirabelle

Terrazza del Mirabelle di Roma

 

Ad aprire le danze è stato l’amuse bouche ideato dal padrone di casa Stefano Marzetti, un mantello di Seppie cotte nel latte su letto di Puntarelle con mandorle, aglio nero e alici. Elegantissimo nella sua presentazione, è un piatto dai tratti originali che affonda però le sue radici nella tradizione romana racchiudendo uno degli ingredienti tipici della capitale.

mantello di Seppie cotte nel latte su letto di Puntarelle con mandorle, aglio nero e alici

mantello di Seppie cotte nel latte su letto di Puntarelle con mandorle, aglio nero e alici

Vincenzo invece, che si è “caricato” la valigia con gli ingredienti dei suoi piatti, in modo da replicare il più fedelmente possibile le ricette del suo menù, ha esordito con un antipasto proponendo la Trota al Sol Levante con funghi spugnole, insalata orientale, uova di trota, dim sum alle verdure, cialda di riso soffiata al wasabi e brodo di patate affumicate.

Trota al Sol Levante

Trota al Sol Levante

Ad accompagnare l’antipasto non potevano mancare le bollicine, per la precisione un TrentoDoc Riserva Brut 2015 Conte Federico di Conti Bossi Fedrigotti, la storica cantina trentina coinvolta nella viticoltura da oltre 300 anni, a oggi coadiuvata dalla veneta Masi.

TrentoDoc Riserva Brut 2015 Conte Federico di Conti Bossi Fedrigotti

TrentoDoc Riserva Brut 2015 Conte Federico di Conti Bossi Fedrigotti

Passando ai Primi, Marzetti ha proposto delle Candele croccanti alla vaccinara di Tonno, un piatto molto elaborato dai sapori forti e decisi.

Candele croccanti alla vaccinara di Tonno

Candele croccanti alla vaccinara di Tonno

Al suo fianco un bicchiere di Fiano di Avellino Colli di Lapio di Romano Clelia, un bianco campano dai sentori intensi di frutta gialla polposa e matura, con una bella spalla acida e buona persistenza.

Fiano di Avellino Colli di Lapio di Romano Clelia

Fiano di Avellino Colli di Lapio di Romano Clelia

Vincenzo Guarino ha preparato invece un Riso Carnaroli mantecato, crema di pomodorino giallo, gambero rosso crudo, latte cotto affumicato e polvere di basilico. Un capolavoro. Nella sua semplicità un’armonia di gusti al palato con un equilibrio perfetto.

Riso Carnaroli mantecato, crema di pomodorino giallo, gambero rosso crudo, latte cotto affumicato e polvere di basilico

Riso Carnaroli mantecato, crema di pomodorino giallo, gambero rosso crudo, latte cotto affumicato e polvere di basilico

Il vino non poteva essere da meno, ed è stato quindi accompagnato dal Cervaro della Sala 2018, del Castello della Sala di Antinori, prodotto con 85% di Chardonnay passato in barrique e un 15% di Grechetto in acciaio. Un vino che ha segnato la storia del vino bianco, attirando a se l’attenzione per la produzione di vino umbra. Un bianco con un sorprendente potenziale d’invecchiamento, che avrei onestamente preferito con qualche anno in più sulle spalle.

Cervaro della Sala 2018, del Castello della Sala di Antinori

Cervaro della Sala 2018, del Castello della Sala di Antinori

A stupirci poi è stato Stefano Marzetti con il Centrofolo Viola, con patate, cavolo cappuccio e limone Marocchino. Oltre a farmi scoprire un pesce che confesso di non aver mai provato prima, questo piatto mi ha convinto per la consistenza della carne cotta a perfezione e resa unica dal gioco di polveri, spezie e pepi che non andavano a coprire ma ad esaltare una materia prima decisamente interessante. Un piatto che rappresenta anche alla vista un quadro d’autore, giocando sul colore viola a riprendere il nome dell’ingrediente principale.

Centrofolo Viola, con patate, cavolo cappuccio e limone Marocchino

Centrofolo Viola, con patate, cavolo cappuccio e limone Marocchino

La complessità e la persistenza di questo secondo di pesce, sono state ben bilanciate da un rosato dai toni fruttati e floreali, lo Staccione della Tenuta Montauto prodotto con uve Sangiovese nella tenuta maremmana a sud di Grosseto.

Staccione della Tenuta Montauto

Staccione della Tenuta Montauto

Il pre-dessert delicato, piacevole e molto goloso è stato preparato da Guarino, proponendo uno yogurt di Bufala, fragole e pepe verde. Una carezza per il palato, che è stato immediatamente pulito e rinfrescato.

yogurt di Bufala, fragole e pepe verde

yogurt di Bufala, fragole e pepe verde

Per finire altro tiro in porta di Marzetti con un dolce chiamato Passione di Mare che proponeva un’ostrica ricreata interamente di cioccolato nel guscio e ripiena di sapori che giocano sul dolce e salato, sull’agrumato che lascia il posto al sapido del mare e la dolcezza che cede il passo all’acidità.

Passione di Mare

Passione di Mare

Stesso equilibrio che si ritrova nel Muffato della Sala 2015 sempre del Castello della Sala di Antinori, il rinomato vino umbro prodotto con la Botrytis Cinerea e un blend di uve Sauvignon Blanc, Grechetto, Traminer, Sémillon e Riesling. Sprigiona i sentori di scorza d’arancio, frutta candita e miele, mentre si ritrovano al palato sapidità, acidità e dolcezza.  Un perfetto abbinamento per concludere la bellissima performance a quattro mani.

Muffato della Sala 2015 del Castello della Sala di Antinori

Muffato della Sala 2015 del Castello della Sala di Antinori

E’ stato molto interessante vedere l’alternarsi di due cucine elaborate da Chef di grandissima esperienza che, senza mai essersi conosciuti prima, hanno messo in campo con armonia, serietà e passione, le loro creazioni che parlano di territorio e di contaminazione tra le esperienze personali della loro tradizione e le terre che li hanno ospitati in viaggi culturali e professionali.

Chef Stefano Marzetti e Chef Vincenzo Guarino

Chef Stefano Marzetti e Chef Vincenzo Guarino

Ne escono due cucine vincenti, tanto diverse tra di loro quanto simili nella voglia di stupire e infrangere le regole del gusto per proporre qualcosa di unico e personale.

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