Articolo a cura di Chiara Giannotti
Tappi Naturali o Alternativi?
Partiamo dal Presupposto che il mondo del vino è legato in maniera intima, quasi morbosa, al concetto di tradizione, storia, tecniche antiche, che oggi più che mai vengono adulate e difese.
Possiamo dire che il tappo in sughero rappresenta l’anima di tutto questo, con la sua poesia, il suo lato quasi romantico che lo rende parte del culto nel rito della gestualità, dello stappare, dell’annusare, con tanto di assaggio da parte del sommelier per capire se il vino è a posto o presenta qualche difetto.
Ma il mondo del vino è fatto anche d’innovazione, di ricerca, di nuove tecniche, che l’hanno portato a essere quello che è diventato. Con una costante propensione verso il miglioramento.
Perché allora non far penetrare questi miglioramenti anche nel modo di tapparlo?
Perché restare legati solo alla tradizione senza aprirsi a nuove possibilità, che magari possono portare anche migliorie?
Ritornando infatti al rito del Sommelier, bisogna anche pensare che i difetti, nella maggior parte dei casi possono derivare proprio dal tappo.
In primis quelli legati al TCA e TBA, che portano al riconoscibile “odore di tappo”, ma ci sono anche una serie di difetti che non sono facilmente riconducibili al tappo ma alterano il vino, rendendolo poco convincente o non buono. Questi sono i più difficili da individuare e per questo i più pericolosi, perché rendono il vino difettoso senza l’individuazione di un vero problema o di un colpevole, alcuni possono essere per esempio l’amarezza atipica, gusto di verde, cessione di lignina o di tannini, deviazioni olfattive, ossidazione precoce…
E’ possibile trovare il modo di ovviare a queste problematiche grazie alle evoluzioni che ci sono state nelle varie tipologie di tappi?
Una delle più grosse remore nell’utilizzo dei tappi alternativi resta comunque la paura che il vino non possa più respirare e quindi evolversi in bottiglia. Per questo motivo i tappi alternativi al sughero vengono visti come soluzioni per vini che non hanno bisogno di evolversi. Ma perché questo aspetto, nell’immaginario di molti consumatori, equivale all’idea di bassa qualità del vino?
E poi siamo così sicuri che non ci siano soluzioni che permettano di controllare anche questo aspetto? A quanto pare ormai ci sono tappi alternativi al sughero studiati appositamente per far passare un quantitativo studiato di CO2 all’interno della bottiglia. Non vale la pena di conoscerli meglio?
L’aria può essere un grande alleato per l’evoluzione del vino, ma non sempre. E’ giusto anche porsi la domanda: L’ossigeno nel vino è un alleato o un nemico?
Gran parte dell’ossigeno di cui il vino ha bisogno viene gestito mentre il vino è in cantina, o per meglio dire fino all’imbottigliamento. Dopo di che si può decidere se è un vino che ha bisogno di evolversi in bottiglia oppure no. La troppa aria rischia di ossigenare il vino tanto da portarlo a un ossidazione precoce. Anche questo è un aspetto da non sottovalutare. Il limite tra un vino troppo giovane e uno troppo vecchio può essere molto sottile se mal gestito.
In che modo i tappi possono aiutare o nuocere?
Con una chiusura ermetica si può ridurre l’utilizzo della Solforosa?
Inoltre si parla anche tanto di sostenibilità, in vigneto e in cantina. Perché non nel modo di tapparlo allora? Quale tipologia di tappi può essere considerata più sostenibili?
Sono veramente tante le domande che ruotano intorno al mondo dei tappi, uno degli elementi più delicati ed essenziali nella produzione del vino, eppure molto spesso sottovalutato o ignorato.
Da dove vengono le vere remore nell’utilizzare i tappi alternativi al sughero?
Da chi produce il vino o da chi lo consuma?
Credo che un grosso problema sia la confusione che gira intorno a tutto questo, i falsi miti, i preconcetti e una comunicazione debole.
Da qui la mia voglia di analizzare e approfondire insieme questo aspetto, per capire meglio cosa possono dare i vari tappi e dove sono i loro limiti per poterli poi giudicare meglio.
Per iniziare e chiarire un po’ le idee, mi sono fatta una lunga chiacchierata con Filippo Peroni, CEO della Vinvention, che produce tappi in tutte le possibili versioni, dal Sughero alla fibra naturale, dal vetro al tappo a vite.
Una serie di interviste per approfondire un argomento di cui si parla poco e si conosce ancora meno… pieno di pregiudizi e falsi miti, ma al tempo stesso di curiosità e di tanta ricerca…
Ecco le puntate con le diverse tematiche che affronteremo:
- CAPITOLO I :Innovazione e Sostenibilità (da giovedì 22 febbraio ore 13.00 su vino.tv/ )
- CAPITOLO II : Gestione dell’Ossigeno in bottiglia (da giovedì 1 marzo ore 13.00 su vino.tv/)
- CAPITOLO III: Il Consumatore (da mercoledì 7 marzo ore 13.00 su vino.tv/)
- CAPITOLO IV: NOMACORC, le chiusure green line (da mercoledì 14 marzo ore 13.00 su vino.tv/)
- CAPITOLO V: VINTOP, il tappo a vite (da mercoledì 21 marzo ore 13.00 su vino.tv/)
- CAPITOLO VI: OHLINGER, il tappo in Sughero (da mercoledì 28 marzo ore 13.00 su vino.tv/)
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Interviste a cura di Chiara Giannotti per Vino.Tv
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