Sina Chefs Cup Contest 2019

Andrea Larossa e Andrea Pasqualucci scalano la classifica degli chef stellati vincendo
la VII edizione del Sina Chef’s Cup Contest con due ricette ispirate al design.

Prossima tappa, la misteriosa finale che vedrà affrontarsi, l’uno contro l’altro, i due cuochi.

Sta per concludersi la VII edizione del SINA CHEF’S CUP CONTEST , la competizione
itinerante che da marzo a ottobre ha visto sfidarsi, a colpi di piatti eccezionali, ben 8 coppie di
chef stellati sotto gli occhi vigili di una giuria d’eccezione composta da Indira Fassioni, Claudio
Burdi e Daniela Ferrando.
Il tema delle creazioni dei cuochi, tutte da gustare, è stato il design: dopo l’arte, i film, le
fiabe, i fumetti, la moda e la musica degli scorsi anni, in questa settima edizione l’ispirazione
per la creazione di ricette inedite e originali è stata dettata da forme, colori, progettazione e stili.
A trionfare sugli avversari è stata la coppia composta da Andrea Larossa dell’omonimo
ristorante di Alba (1 * Michelin) e Andrea Pasqualucci del Moma di Roma (1 * Michelin).
Sono stati loro, lo scorso 18 giugno nella tappa di Villa Matilde a Romano Canavese, con un
punteggio di 96/100, a sbaragliare la concorrenza posizionandosi in vetta alla classifica con
due piatti sorprendenti.

Sina Chefs' Cup

L’antipasto di Larossa è stato un omaggio a Lucio Fontana, “Spazio Bianco”, a base di anguilla
al tosazu, aglio nero, latte e tartufo. Ai quartieri di Roma è stato invece dedicato il piatto di
Pasqualucci, un tripudio di verdure, carne e pesce in blocchi di diverse altezze, colori e
consistenze.

Piatto Larossa 2

Antipasto di Larossa ispirato allo “Spazio Bianco” di Lucio Fontana

Piatto Pasqualucci 2

Piatto di Pasqualucci ispirato ai quartieri della Capitale

Prossimo appuntamento, in data ancora da definire, sarà la cerimonia di premiazione.
Durante la serata, i due chef ritireranno il riconoscimento ufficiale e si sfideranno l’uno contro
l’altro per accaparrarsi un’altra coppa, questa volta in singolo.
Per questa settima edizione, il SINA CHEF’S CUP CONTEST ha visto, tra gli sfidanti, chef del
calibro di Oliver Glowig, Paolo Gramaglia, Stefano Marzetti, Mauro Buffo, Igles Corelli,
Umberto De Martino, Giovanni Di Giorgio, Davide Figliolini, Michelino Gioia, Erez Ohayon,
Daniele Repetti, Filippo Saporito, Massimiliano Torterolo, Tino Vettorello e Massimo Viglietti.
Palcoscenico d’eccellenza della manifestazione sono stati gli alberghi del gruppo SINA HOTELS che, sin
dagli esordi, hanno abbracciato l’evento quali interpreti della tradizione squisitamente
italiana fatta di storia, cultura, arte, lusso ed eccellenza: SINA Villa Medici a Firenze, SINA
Bernini Bristol a Roma, SINA Centurion Palace e SINA Palazzo Sant’Angelo a Venezia, SINA
Brufani a Perugia, SINA Villa Matilde a Romano Canavese (TO), SINA The Gray e SINA De La
Ville a Milano, SINA Maria Luigia a Parma, SINA Astor a Viareggio e SINA Flora a Capri.

Andiamo a conoscere meglio i due vincitori:
Andrea Pasqualucci
Andrea Pasqualucci, romano, classe 1989. Convinto fin da ragazzino che la cucina fosse la sua vera missione si iscrive all’IPSSAR di Tor Carbone. La sua prima esperienza è con lo chef Armando De Giorgi, suo mentore, che gli trasferisce le sue competenze e la passione per la cucina. Da Aroma, con lo chef Giuseppe Di Iorio, impara le basi della cucina francese e come si vive in brigata, facendo lavoro di squadra. Approda poi all’Hotel
Aldrovandi, dove lavora con lo chef Oliver Glowig: qui approfondisce la centralità dei prodotti
italiani e l’importanza della cura per gli ingredienti. L’amore per il mare lo conduce fino a Senigallia da Moreno Cedroni alla Madonnina del Pescatore, dove affina le sue conoscenze sulle lavorazioni del pescato. Nel 2017 i fratelli Pierini affidano ad Andrea la cucina del Moma. Ama i tagli poveri, il quinto quarto e il pesce azzurro: la sua filosofia coincide con quella della proprietà esprimendo pura semplicità e importanza, fondamentale nella ricerca delle materie prime del territorio locale.
Costruisce i suoi piatti con minuziosità: “Mi piace creare un piatto – racconta lo chef – come
fosse un modellino da pitturare in tutti i suoi dettagli: gli ingredienti giusti come fossero i colori
giusti. Può sembrare semplice comporre un piatto dal sapore equilibrato, con pochi ingredienti,
ma è la cosa più difficile e, per me, è la massima espressione della cucina”.

Pasqualucci

Andrea Pasqualucci

Andrea Larossa
Classe 1980, nato a Verbania sul Lago Maggiore, Larossa è lo chef patron dell’omonimo
ristorante di Alba. Cresciuto con la cultura del buon cibo grazie alle influenze laziali della
mamma e lucane del papà, la sua cucina è fatta di ingredienti genuini, sapori decisi e gioia
dello stare a tavola. La sua passione per la cucina nasce ai fornelli di una cucina durante il
servizio di leva militare. Lì scopre il piacere di cucinare per gli altri che lo spinge a
intraprendere il mestiere di cuoco fino poi ad arrivare alla corte di Carlo Cracco.
Approdato poi ad Alba, nella cucina della Locanda del Pilone, definisce tecniche e conoscenze
della tradizione langarola, unite alla cultura nipponica dello chef Kondo. Grazie a queste
esperienze, spicca il volo e inaugura il suo ristorante al centro di Alba dove propone piatti
straordinari che lo portano poi ad ottenere l’ambita Stella Michelin.

Larossa

Andrea Larossa

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