Ristorante Perpetual a Roma ad ogni piatto il suo vino

Articolo a cura di Andrea Febo

Perpetual – Tutte le strade portano a Roma.

Apre nella Capitale un elegante angolo di mondo dove s’incontrano grandi vini e una cucina differente.

In una piazzetta suggestiva alle pendici di Colle Oppio, quella di Iside, a fiancheggiare le rovine di un tempio romano, da qualche giorno, ha aperto un posto inusuale: Perpetual. Il nome richiama il sogno repubblicano di città eterna e la sua cucina, concepita e attentamente studiata per essere differente, custodisce in sé i sogni di ragazzi provenienti da ogni parte di mondo. Compreso lo chef Cezar Predescu, romano di origini rumene.

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Tutte le strade portano a Roma, recita il menu degustazione e chissà che grazie a un concept diverso di ristorazione raffinata ed estremamente leggera, si riesca davvero a incontrare un cibo in grado di poter essere eternamente quotidiano, senza “effetti collaterali”.

Luci soffuse e arredamento minimal, opere d’arte contemporanea e, veniamo a noi, una gran bella selezione di vini; entrando e curiosando tra gli spazi del locale, offerto al pubblico su due livelli, si ha davvero l’impressione di ritrovarsi in un’elegante enoteca con cucina.

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Se volete andare a cena da Perpetual le cose sono due: o ci andate da soli, o vi fate accompagnare da qualcuno in grado di condividere con voi un’esperienza di quiete, fatta di attenzione ai particolari, soprattutto perché particolari saranno anche i sapori a cui andrete incontro. Tenete da parte per altre occasioni chiunque sia a caccia di cucina tradizionale dai sapori robusti.

Abbiamo parlato di un menu degustazione, ma potete trovare anche un menu a la carte suddiviso in 4, tra emozioni e sensazioni: Divertimento, quattro piatti a 22€ cad. €; Ricordi, cinque piatti a 20€ cadConsistenza tre piatti a 32€ cad;  Dessert, tutti a 14 € cad. Chiara e ottima strategia quella del prezzo uguale per ogni categoria di piatto. Potete farvi portare anche la preziosa carta dei vini volendo, ma se cercate rassicurazioni e consigli provo a raccontarvi i miei piatti preferiti e i loro relativi abbinamenti.

Eh già perché, secondo me, seduti a una tavola del genere si dovrebbe evitare di concentrarsi sulla singola bottiglia, dedicando a ogni piatto un calice differente.

Vediamo quali.

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millefoglie

Vi accoglieranno con un entrée dello chef, ma una volta seduti ordinate con disinvoltura un millefoglie lasciandovi avvolgere e stuzzicare dai due dischi di sfoglia contenenti paté di fegato e scorza d’arancia, abbinategli una Franciacorta Vendemmia Zero di Vezzoli, uno chardonnay 100% che raccoglie vendemmie e fermenti dal 2007, in barrique per 6 mesi e 4 anni sui lieviti. Gustatevi la pienezza del fegato e la successiva pulizia equilibrata e fresca che vi lasceranno l’arancia e il Franciacorta.

Se con voi avete un palato sensibile alle note dolci, consigliategli di ordinare un Moscato D’Asti 2016 di Vittorio Brera e figli, un bianco biologico e non filtrato dalle noti floreali, fruttate, dal profumo complesso e con un finale piacevole da residuo di CO2.

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Carbonara 2018

Lasciandovi da subito alle spalle l’idea tradizionale che il nome richiama, successivamente, scegliete una Carbonara 2018 e fatevi sorprendere dall’emulsione d’uovo leggerissima che unisce un guanciale croccante e dei gambi di bieta, a taglio piccolo, appena scottati al vapore per conservare croccantezza. Il tutto con un piacevole retrogusto di pecorino non troppo stagionato a lasciare il segno finale.

Fuori da ogni schema, di una leggerezza disarmante e dai sapori delicati, ma presenti e singolarmente distinguibili. In controtendenza alla tradizione, ma in linea con il piatto, beveteci sopra un Latour a Civitella 2011 di Sergio Mottura, un bianco prodotto da uve 100% Grechetto, assemblaggio elegante dei cinque migliori grechetto clone Poggio della Costa. Profumato, dai sentori dolci e agrumati, con un corpo apprezzabile che lascia il palato fresco e un piacevole finale persistente di vaniglia.

Il bello di non ordinare la bottiglia viene adesso, passando a un rosso deciso come un Amarone della Valpolicella 2012 di Ca’ la Bionda che, con una delle sue migliori annate, conferma i suoi profumi da terroir calcareo, tufaceo e ricco di roccia. La vendemmia seleziona i migliori grappoli esposti al sole, 70% Corvina, 20% Corvinone e 10% tra Rondinella e Molinara, che poi vengono messi ad appassire in cassette di legno per tre mesi e qui, questo vino, dopo quattro anni di affinamento trova la sua struttura fondamentale in un corpo robusto dal bouquet unico.

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Coda

Ordinate senza esitazione una Sacher, ma non aspettatevi un dolce. Vi arriverà nel piatto un tortino di coda tenerissima, avvolta in una demi glace e con alla base un disco croccante di cacao amaro, forse troppo. Mangiate tutto insieme (un boccone alla volta!) e anche se a tratti la tostatura del cacao vi sembrerà troppo forte, la nota caramellata della salsa e la bontà della coda gli si alterneranno velocemente creando una variazione complessa, ma gustosa.

Lasciatevi un sorso di tannini morbidi e godetevi il finale lungo dell’Amarone.

Infine, menzione speciale per i dolci. Ordinatene due (uno ciascuno): Nuvola, una spuma di kefir accompagnata da una meravigliosa crema al bergamotto, salsa di lychees e un biscotto integrale;

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Nuvola

Panino al cioccolato, dove non troverete pane ma del gelato al lievito madre, tendente al salato, con sopra una salsa di cioccolato al latte.

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Panino al cioccolato

Finalmente un posto con dei dolci diversi, lontani dalla pasticceria classica e decisamente sorprendenti. Accompagnateli con una Malvasia puntinata passito del 2015 di Casale Certosa, rimarrete decisamente soddisfatti dalla chiusura piacevole ed equilibrata tra sapori e leggerezza.

Perpetual è una cucina e una scommessa differente, è un viaggio fatto in una cucina da raccontare e come tutti i viaggi, va un po’ vissuto nella sua essenza per essere apprezzato fino in fondo.

Perpetual

Piazza Iside 5 – 00184 Roma

Tel +3906 6936 7085

www.perpetualrome.it

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