Articolo a cura di Chiara Giannotti
Con lunghissime trafile, impegno e con la consapevolezza di meritarselo, i produttori del Nizza sono riusciti ad ottenere la Docg e festeggianoora l’avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europeadel riconoscimento comunitario del Nizza Docg, che pone fine al regime di etichettatura transitoria iniziato con la messa in commercio nel 2016 della vendemmia 2014, la prima a potersi fregiare della denominazione controllata e garantita.
Nel lontano 2000, identificarono ufficialmente come Nizza una sottozona particolarmente vocata all’interno della denominazione Barbera d’Asti Superiore, e fu solo il primo passo verso la conquista di una propria identità. L’associazione dei produttoriche la rappresentano nasce nel 2002 con a capo la presidenza di Michele Chiarlo, seguito poi da Gianluca Morino e Mauro Damerio fino ad arrivare all’attuale presidente Gianni Bertolino.
Il disciplinare prevede una produzione derivante dal solo vitigno Barbera in purezza e un invecchiamento minimo di 6 mesi in legno e 18 mesi complessivi. Stessa cosa vale per le selezioni che si distinguono con la menzione “Vigna”, mentre per la “Riserva”, la maturazione minima in legno è di 12 mesi per un minimo di affinamento di 30 mesi.
Oltre a crescere qualitativamente, questa zona, che comprende più di 18 comunivede anche un aumento importante di vigneti di Barbera– unico vitigno che può rientra in questo disciplinare di produzione – rivendicati a Nizza Docg, arrivando oggi a circa 200 ettari registrati e prodotti da più di 60 produttori.
Non resta che accrescere ulteriormente anche la notorietà e la visibilità.
E’ così che l’Associazione ha programmato una serie di serate degustazione in tutta Italia, per presentare i vini del Nizza Docg, aiutati dall’organizzazione di Caterina Andorno.
Sono partiti nella Capitale con l’appuntamento presso il Wine Bar Trimani, il bistrot annesso all’omonica e storica enoteca di Via Goito, con la degustazione di 5 diverse realtà del territorio abbinate a piatti sapientemente studiati dalla Chef Carla Trimani, al quale ha partecipato per noi Saula Giusto.
La serata si è aperta con degli spumanti della zona : Cuvage Brut Rosé , F.lli Bianco Pinot Spumante e “I tre Verscovi” rosé di Vinchio Vaglio Serra con Parmigiano Reggiano di 28 mesi, crocchette di lenticchie speziate e sandwich con zampone e salsa piccante. Durante la cena invece lo spazio è stato dedicato ai Nizza docg con “Cipressi” 2016 di Michele Chiarlo, il 2015 diTenuta Olim Bauda, “Carpe Diem” 2015 di F.lli Bianco, “Laudana” 2015 di Vincio Vaglio Serrae “Gattera” 2013 di Ca’ dei Mandorliabbinati a Uova alla piemontese con asparagi di campo, Pasta e Ceci neri alla romana e Collo di maiale panato con patate.
Io invece ho partecipato alla serata del tour organizzata in un’altra interessante enoteca, il Fafiuché a Via della madonna dei Monti.
Qui ho avuto il piacere di conoscere altre espressioni di questa meravigliosa terra piemontese.
Con noi c’erano infatti:
Le Nicchie 2015 della cantina La Gironda di proprietà di Susanna Galandino
Nizza 2015 Tenuta Olim Bauda di proprietà del Presidente dell’Associazione Gianni Bertolino.
Vigna dell’Angelo 2015 della Cascina la Barbatella di Lorenzo Perego
Fava’ 2015 di Tenuta Garetto , ora di proprietà della Gianni Gagliardo.
La Riva 2013 della Cantina Alfiero Boffa, con l’omonimo titolare Alfiero Boffa.
Nizza Vigna Dacapo 2012 di Renata Bonaccina.
Le diverse espressioni di Barbera, hanno dimostrato ancora una volta non solo le potenzialità di questo grande vitigno che sta vivendo una vera e propria rinascita, sia nelle sue espressioni più vivaci e fruttate, nelle quali spiccano i frutti rossi, sia nelle espressioni più austere ed eleganti, che dimostrano anche discreti potenzialità di invecchiamento.
Vi invito quindi a seguire le altre tappe e degustazioni organizzate dalla Docg Nizza per degustare una delle denominazioni più in voga del momento.
E poi mi fate sapere quale vi è piaciuta di più!
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