Articolo scritto da Saula Giusto
Ero presente, per Vino.tv, alla verticale di Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore Riserva Utopia dell’azienda Montecappone
(https://www.montecapponevini.it), che si è tenuta, il 2/5/2019, a cura e presso la sede Fis di Roma.
l’azienda Montecappone quest’anno ha compiuto 51 anni (stessa età, guarda caso, della Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi!). E’ stata fondata, nel 1968, da Recildo Bomprezzi con altri due soci e, dal 1997, l’intera proprietà è passata nelle mani della famiglia Mirizzi-Bomprezzi.
Oggi la Montecappone possiede circa 35 ettari vitati, situati sulle colline Jesi (AN), per una produzione di circa 180.000 bottiglie l’anno, vendute per il 40% all’estero (soprattutto in Usa, Giappone, Danimarca, Olanda, Belgio, Svizzera e Germania). Sono una quindicina, in tutto, le tipologie di vino prodotte da Montecappone suddivisi in bianchi, rossi, rosati, bollicine e vini dolci; vengono prodotti anche ottimi oli extra vergine di oliva (ottenuti da 13 ettari di oliveti, sempre situati nel comune di Jesi). Molti eccellenti vini hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, realizzati anche grazie alla collaborazione e supervisione dell’enologo Lorenzo Landi (in particolare Utopia e Federico II A.D.1194), determinato sostenitore delle grandi potenzialità del Verdicchio. Landi ritiene, infatti, che il Verdicchio sia un vitigno che, se coltivato con attenzione, con basse rese, in terreni vocati e con pratiche di cantina adeguate, può regalare vini eleganti e raffinati, minerali e, soprattutto, longevi (secondo l’enologo questo vitigno è uno dei pochi rari vitigni autoctoni italiani adatto al lungo affinamento ed invecchiamento!). Landi ritiene, inoltre, che nel Verdicchio, se prodotto con gli adeguati criteri, si possono riscontrare le tre caratteristiche fondamentali che consentono di ottenere un grande vino: piacevolezza, originalità e longevità (intesa come capacità di mantenere le caratteristiche distintive del vitigno nel lungo periodo).
Ultima evoluzione di Montecappone è la creazione nel 2015, ad opera di Gianluca Mirizzi, dell’omonima azienda. Nella Mirizzi una parte dei vigneti ha quindici anni di età ed i restanti sono stati ripiantati utilizzando antichi cloni di Verdicchio, per ottenere maggiore qualità. Le uve della Mirizzi sono coltivate secondo criteri di agricoltura biologica, raccolte a perfetta maturazione e vinificate, nella storica cantina Montecappone, con pratiche tradizionali. Attualmente i vini prodotti dall’azienda Mirizzi sono Ergo (Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc) ed uno Spumante Metodo Classico Millesimato (Verdicchio dei Castelli di Jesi).
Gianluca, in realtà, pur essendo un Mirizzi-Bonprezzi “Doc”, non è vissuto, per la prima parte della sua vita, in azienda: nato e cresciuto a Roma, qui si è laureato e qui ha gestito, per un buon lasso di tempo, l’antica enoteca di famiglia “Bonprezzi”. Ma nei suoi geni e nella sua anima è sempre rimasto il richiamo per il territorio ed il grande vino di Jesi e, nel 1997, la svolta: torna “all’ovile” in azienda ed inizia a condurla fattivamente.
Gianluca è una persona energica, intraprendente, piena di idee e, cosa che non guasta mai, è anche un uomo molto simpatico. Molto legato alla sua terra, convinto sostenitore, assieme a Landi, di poter ottenere dal Verdicchio elevati standard qualitativi, ha anche l’ammirevole ed ambizioso progetto di rendere la denominazione Docg Castelli di Jesi Classico Riserva (e non, da notare, Verdicchio Castelli di Jesi Classico Riserva) un brand, un vino di grande qualità associato al vitigno Verdicchio ed al terrirorio di Jesi, immediatamente riconoscibile e riconosciuto in tutto il mondo al pari, ad esempio, del Franciacorta, del Brunello, ecc.
Sulla scia di tali propositi, tra i tanti ambiziosi progetti di Gianluca spicca la creazione del Castelli di Jesi Classico Riserva Docg Utopia, un nome che rispecchia in pieno uno dei suoi intenti: creare un vino eccellente che potesse sviluppare, al meglio, tutte le potenzialità del Verdicchio, ovvero estrema finezza, intensità aromatica, estrema mineralita’ e freschezza, garanzia di longevità. Con la collaborazione e convinzione anche di Lorenzo Landi, il risultato è stato pienamente raggiunto e questa utopia è diventata realtà!
Questo vino viene prodotto con uve Verdicchio 100%, coltivate su terreni argillosi e molto calcarei, particolarmente drenanti, che permettono di posticipare le vendemmie all’estremo, garantendo, così, grande struttura e ricchezza olfattiva.
Ad un primo assaggio si potrebbe confondere con un Riesling renano per l’intensa mineralità olfattiva e gustativa, per la consistente presenza di un’ottima spalla acida, per l’estrema finezza e pulizia e la conseguente grande predisposizione al lungo invecchiamento. Questo è anche un vino, in realtà, che ha caratteristiche differenti rispetto ad espressioni di Verdicchio che non abbiano sviluppato a pieno le potenzialità di questo splendido vitigno: se vorrete percepire, a tutti i costi, quel tipico finale “amaricante” o “ammandorlato”, non proprio sempre gradevole, vi avverto che nel degustare Utopia rimarrete delusi!
Grazie alla conduzione di Gianluca, di Lorenzo Landi e del docente Fis Paolo Lauciani ci è stato possibile degustare ben 8 annate di Utopia, dalla 2008 alla 2015, un’esperienza memorabile.
Utopia 2008
Giallo dorato carico, consistente. Naso profondo, più ampio che intenso, dalle note di frutta matura ancora integra ben presenti (mela golden ed ananas), quasi immerse in curiosi e fusi sentori di idrocarburo, miele scuro, frutta secca, cedro candito, fiori gialli appassiti, salvia ed anice stellato. Al palato non è “immenso” ma è molto rispondente, caldo, morbido, minerale, sapido e dalla spalla acida ancora ben presente, nonostante l’età, di buona persistenza. Figlio di un’annata molto calda, ma solo in fase di maturazione, forse il meno indimenticabile tra tutti i vini degustati ma, comunque, un ottimo Utopia che ha ancora qualche cartuccia da sparare.
Utopia 2009
Giallo dorato dai riflessi verdolini, luminoso. Naso estremamente intenso e minerale, di pietra focaia e selce che, in successione, regala sentori molto presenti di cedro e pompelmo giallo maturi, seguiti da acacia, ginestra e poi da note di salvia e menta, che confluiscono in un finale iodato. Al palato è subito fresco, succoso, sapido, molto rispondente specie nei sentori agrumati e di salvia, decisamente lungo e pulito. Sorprende per essere ancora così giovane, nonostante l’età.
Utopia 2010
Giallo più paglierino, dai riflessi verdolini, decisamente consistente. Naso seducente, intenso e complesso: ti colpisce per l’estrema fusione di sentori minerali molto fini e chiari (di selce, ghiaia, talco, canna di fucile) e di frutta fresca bianca (susina, nespola ed il sempre presente cedro), di gelsomino e acacia, di erbe aromatiche mediterranee fresche e variegate, il tutto pervaso da fini note iodate. Altrettanto affascinante al saporito palato, dove la grande freschezza ed intensità minerale vengono esaltate da una perfetta coerenza retronarsale, che regala in maniera puntuale tutti i sentori percepiti al naso. Esaltante il finale lunghissimo ed estremamente pulito, che ti lascia una bocca nettissima e molto saporita, curiosamente anche quasi dolce. Standing ovation per questo vino particolarmente longevo, che vorrei riassaggiare tra 10 anni! Ottenuto grazie ad un’annata paradigmatica e perfetta per il Verdicchio: equilibrata, fresca, piovosa ma non troppo, che ha consentito non solo una vendemmia con perfetta maturazione delle uve, ma anche tardiva.
Utopia 2011
Giallo paglierino, dai marcati riflessi verdolini, consistente. L’unico difetto di questo vino è di essere capitato in degustazione con un Utopia 2010 praticamente perfetto! E’ dotato dello stesso corredo aromatico percepito nell’annata precedente, solo di minore intensità e complessità, soprattutto relativamente alle note minerali, decisamente meno presenti. Al palato è più morbido, dalla mineralità importante ma meno saporito, sapido e fresco. Sempre molto fine e netto nel finale, risulta anche un pò meno lungo, cosa che non sorprende nel confronto con il sapore infinito della 2010! L’annata è stata equilibrata, calda ma anche piovosa, soprattutto nella fase vendemmiale.
Utopia 2012
Giallo paglierino decisamente virante al verdolino, consistente. Naso curioso, decisamente quasi da Riesling, tutto più “scuro”: subito ti investono intensi sentori di idrocarburo, di gomma e ceralacca, che vengono smaltiti a breve grazie ad un minimo di ossigenazione; arrivano dunque le note di mela gialla e verde acerbe, la susina gialla fresca, un curioso limone, poi marcatamente la salvia e la ginestra. Al palato impatto giovane e scattante, sempre molto fresco e croccante ma delicato, meno sapido e saporito, lungo ma non eterno. Vino davvero molto giovane.
Utopia 2013
Giallo tra il paglierino ed il verdolino, consistente. Naso intenso, meno minerale ma molto dolce e fruttato, di macedonia di agrumi, pesca, melone bianco, tutti molto croccanti; seguono i fiori bianchi e e gialli freschi, la salvia e la maggiorana su un finale, curioso, di pelle di pelle di frutta secca, di mandorla e, meno inaspettatamente, di iodio. Al palato più morbido, caldo, di corpo, fresco e sapido, molto rispondente soprattutto per i curiori sentori di mandorla e di pelle di frutta secca. Dal finale lungo e sempre pulito. Annata simile alla 2010 nell’andamento, solo più piovosa.
Utopia 2014
Giallo tra il paglierino ed il verdolino, consistente. Altro vino di grande fascino, dal naso molto intenso, complesso e particolare, tutto più giocato sulle note di erbe aromatiche mediterranee (salvia, e maggiorana fresche), la camomilla, e sulla mineralità chiara (selce e canna di fucile); arriva poi il cedro ed il limone acerbi, la frutta secca, le note iodate ed un curioso pino silvestre. Palato particolarmente rispondente, in cui si ripropongono, soprattutto, la frutta secca le erbe aromatiche e gli agrumi freschi, e che colpisce per l’intensa freschezza minerale, per la sapidità molto fine e per un finale davvero molto pulito e lunghissimo. Anche questo un grande Utopia: giovanissimo, estremamente longevo e che darà il meglio di sè tra tanti anni!
Utopia 2015
Giallo paglierino più carico, dai riflessi verdolini, molto consistente. Naso intenso ma meno complesso, decisamente più fruttato di mela gialla, ananas, pompelmo giallo e susina freschi, a cui seguono i sentori di idrocarburo e ceralacca (in questo caso delicati) e poi le erbe aromatiche ed i fiori gialli (in particolare un’acacia molto intensa, matura). Morbido e decisamente caldo al palato, più dolce rispetto ai precedenti, sapido ma meno fresco, che presenta un’assoluta coerenza rispetto al naso, soprattutto per i marcati sentori floreali. Sempre lungo, pulito e fine nel finale.
Figlio di un’annata decisamente calda, anche questo vino è comunque ottimo e, soprattutto, come tutti i precedenti mi ha lasciato una bocca saporita e buona, che mi ha accompagnata fino al mio ritorno a casa: un vino estremamente longevo anche nei ricordi!