L’INNOVAZIONE NEL MONDO DEL VINO – Workshop Agivi al Wine2Wine

Terenzi1“Stimoli per l’innovazione in Cantina: Dalla Produzione al Marketing, dal vigneto alla gestione aziendale.”

Questo il Titolo dell’interessante Workshop Agivi moderato da Carlotta Pasqua, Presidente dell’Associazione, che si è svolto durante il Wine2Wine di Dicembre 2015. 

Oggi si può dire che innovare è d’obbligo per sopravvivere. Tutti i settori sono in fermento per trovare nuove idee e nuovi sbocchi. Anche il settore vinicolo, benché talmente complesso da essere paragonabile ad un cubo di Rubik, ed impostato su storia e tradizione, ha molti ambiti nei quali può sviluppare innovazione e far valere nuove idee ed impostazioni.

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Già nel 2013 si contavano più di 500 Start Up iniziate nel mondo del Vino, un settore in grande fermento che coinvolge, sia in Italia che all’Estero tanta ricerca e grossi investimenti.

Ci sono numerose Start Up nate nel mondo del Vino negli ultimi anni, che ci sono state riassunte nel workshop Agivi da Francesco Inguscio, CO di Nuvolab ed acceleratore di star Up di Milano, che alla sola età di 33 anni, ne ha già fondate 10.

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Tra gli esempi più interessanti, nati in Italia, si può citare DR Wine Tech: Sono ragazzi di Trento che hanno programmare un sistema di imbottigliamento innovativo con l’obbiettivo di massimizzare le proprietà organolettiche del vino e ridurre il tempo di imbottigliamento.  Si tratta di un ignettore telescopico che riempie le bottiglie assicurando un contatto limitato il più possibile fra vino e ossigeno.

Il secondo esempio è Macrobion, nato da un gruppo di Verona che ha impostato la ricerca e l’innovazione sui lieviti della fermentazione. Studiando un determinato vino, la sua flora di batteri presenti nelle botti, e le sue caratteristiche, cercano di determinare il ceppo di lieviti che gli sia più adatto, cercando quindi di indentificare lieviti differenti adatti a ciascun vino. Il Costasera di Masi, ad esempio, è stato realizzato con questo sistema.

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Altro settore molto ricco di innovazioni che girano intorno al mondo del vino sono le App. Sono tantissime quelle che stanno nascendo, ecco gli esempi più eclatanti, dei veri colossi, la Top Ten di quelle che hanno raccolto 500 ml di finanziamenti a fronte di 800 ml spesi fino ad oggi:

  • Vinfolio: nata nel 2003 a San Francisco. Marketplace B2C, per vini di alta gamma e software gestionale di cantine. Una sorta di E-Bay dedicato ai collezionisti di Vino;
  • Vino volo: nata nel 2004 a San Francisco. Rivenditore B2C con Lounge di degustazione in più di 30 aeroporti Americani. Può essere definito lo Starbuck del vino;
  • 1855: nata nel 1995 a Parigi. Rivenditore B2C online che vende vini “en Primeur” a prezzi scontati.
  • Club W: nata nel 2011 a Los Angeles. Vendita B2C online personalizzata su abbonamento mensile.
  • Wine Direct: Nata nel 2002 a Napa. Azienda di servizi che supportano le Cantine nella Vendita diretta: delivery, e-commerce, software, televendita.
  • Coravin: nata nel 2011 a Burlington. Produttore di accessori B2C per degustare il vino senza rimuovere il tappo.
  • Lot18: nata nel 2011 a New York City. Azienda B2C online di acquisto in Club di Vino di alta gamma. Paragonabile a Vente Privée.
  • Wine.com: nata nel 1998 a San Francisco. Retailer B2C online che offre vaste selezioni di vini, una sorta di Amazon del Vino;
  • Nacked wines: nata nel 2008 a Norwich. Retailer B2C in cui i clienti sponsorizzano piccoli produttori a fronte di un forte sconto. Modello Kickstarter per i viticoltori.
  • Vivino: nata nel 2009 a Copenhagen. Una App Mobile per scoprire ed archiviare dall’etichetta, tutte le informazioni utili su quel determinato vino. Tipo Shazam del vino.

Per far fronte ad un mondo cosi complesso, sono anche comparsi gruppi specializzati nello sviluppo di start up winetech. Ad esempio in Francia è stata costituita “33entrepreneurs”, azienda incubatrice che si concentra sulle imprese che stanno progettando innovazione nel campo del food & beverage, creando una raccolta di best practice, l’assemblaggio di un team con competenze complementari, partnership con le aziende di vino e raccolta di feedback provenienti dalle stesse case vinicole.

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Puntando su case history e fatti concreti, Agivi, chiama alcuni degli associati a presentare esempi di innovazione, sviluppate in diversi settori del mondo vinicolo. 

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Giulia Alleva

TENUTA DI SANTA CATERINA: L’INNOVAZIONE NEL VIGNETO

Ci sono molti interventi possibili e utili da poter sviluppare in Vigna, specialmente per accrescere la sostenibilità ambientale, per andare incontro alla tutela e alla salute del consumatore e per esigenze derivanti dal cambiamento climatico.

Giulia Alleva, giovane imprenditrice della Tenuta Santa Caterina, ci racconta il suo esempio di innovazione nel Vigneto nel quale applica una particolarissima agricoltura chiamata “Simbiotica”.

Si parte dalla pianta sana e si cerca di capire quale siano le sue peculiarità, come si è difesa dalle malattie, in modo da riprendere i suoi sistemi di difesa e ripeterli sulle altre piante. Immettono microorganismi che vanno a lavorare insieme sulle radici delle piante. Questa Tecnica permette al terreno di riacquistare vitalità e non si limita alle vigne ma va a ripopolare tutte le colline.

“Le piante sono in continua comunicazione tra loro quindi questo tipo di lavoro che si crea nelle radici attraverso i batteri aiuta le piante a comunicare tra loro garantendo una maggiore uniformità delle stesse.”

I Risultati:

– Maggior attecchimento (pari al 99/100) e uniformità delle piante.

– Maggior vigore delle piante con relativo anticipo e aumento della capacità produttiva.

– Maggiore resistenza delle piante alle malattie.

Santa Caterina è un’azienda giovane, nata all’inizio del 2000 che ad oggi ha 23 ettari impiantati ed una produzione di 50.000 bt divise in 5 tipologie.

La sua case history è interessante anche per dimostrare che l’innovazione non è prerogativa solo delle grandi Aziende, ma anche con piccole dimensioni se c’è un idea, se c’è un progetto, si può fare. La cosa più importante è aver un idea interessante ed il coraggio di portarla avanti.

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Stefano Ricagno ed Enrico Gobino

CUVAGE: INNOVAZIONE NEL PRODOTTO E NELLA COMUNICAZIONE

Cuvage è un prodotto che nasce nel 2011, dal gruppo Mondo del Vino, in una terra con una lunga tradizione di spumantica  ma nota ai più come terra di grandi rossi. Cuvage si inserisce in modo innovativo come produzione di un metodo Classico di alta gamma piemontese.

L’innovazione di Prodotto è particolamente interessante per diventare un Market leader.

Sottolinea Stefano Ricagno che “Ad oggi grazie anche a Cuvage lo spumante piemontese è diventato uno dei punti di riferimento del metodo classico. Il territorio è sempre stato orientato verso le bollicine ma sono riusciti ad aprire un segmento di mercato di alta gamma concentrato sulle bollicine.”

Cuvage però non si è limitata allo Studio di un nuovo prodotto, bensì ha voluto sviluppare un progetto a 360° che coinvolgesse anche un processo produttivo fortemente legato al concetto di ecologia e delle strategie di posizionamento e marketing. 

Per evitare qualunque tipo di spreco hanno portato avanti il progetto from “Lean to green”, affidandosi allo studio del LCA ( Life Cicle Assessment) un sistema internazionalmente riconosciuto per definire con l’analisi del processo produttivo e di tutta la  filiera il livello di sostenibilità della singola azienda. Una sorta di misurazione di del livello di inquinamento prodotto da ogni singola azienda, uno strumento diffuso in altri settori, come quello delle automobili e degli elettrodomestici, ma ancora mai applicato nel settore vinicolo.

Per puntare su posizionamento e strategie di marketing innovativi, Cuvage ha sviluppato l’abbinamento culturale con il Made in Italy e l’Arte, scegliendo partner come Andrea Bocelli e Picasso per promuovere i propri prodotti. In corso anche un progetto anche di beneficenza, legato a Telethon in modo da riuscire a contribuire alla ricerca sulle malattie genetiche, grazie ad una selezione di opere d’arte che verranno riprodotte sulle delle bottiglie in tirature limitate.

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Guarda il vide a : Terenzi1

Federico Terenzi

TERENZI: INNOVAZIONE NELL’APPROCCIO

La Cantina Terenzi come socia Agivi per il Seminario al Wine2Wine di Veronafiere ha portato la sua Case history di successo basata sull’innovazione nell’impostazione iniziale legata ad una progettualità d’impresa molto precisa.

L’Azienda, nata nel 2003, è diventata in soli 10 anni cantina dell’anno emergente per il Gambero Rosso e Robert Parker di recente ha dichiarato “Terenzi is one of the most promising new name in Tuscany winemaking.”
Questi successi sono dovuti all’approccio con il quale la Cantina è stata impostata: studio, concretezza e progetti ben delineati.
Prima di partire mettere in piedi l’attività, hanno analizzato attentamente i punti di forza e le debolezze del proprio territorio, costruendo un lavoro basato su due obbiettivi fondamentali: la vision e la mission. Ossia far conoscere, tramite i loro vini, la maremma nel mondo ed entrare nei ristoranti più esclusivi d’Italia e nel portfolio dei più bei importatori e agenti dei vari territori.
Il tutto condito con una formula d’impostazione moderna, con forte attenzione alla Qualità ed una cantina aperta alle degustazione ed al Turismo, con tanto di camere di accoglienza.

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Camilla Rossi Chevenet

MASSIMAGO: INNOVAZIONE NELLA COMUNICAZIONE

Camilla è la prima contadina in una famiglia di avvocati. Ha fortemente voluto portare avanti questa cantina di famiglia, che ha stravolto e reimpostato come una vera e propria Start Up del mondo del vino.

L’azienda Massimago in realtà è antichissima, ed appartiene alla sua famiglia dal 1883, ma solo con l’ingresso di Camilla nel 2003 è diventata effettivamente una cantina.  The Guardian li ha già citati come una delle aziende più innovative della Valpollicella.”

Camilla ha impostato tutto il lavoro scegliendo come unico interlocutore il Cliente finale. Ha scelto un target che fosse quello dei giovani della sua età, con le sue stesse caratteristiche, la voglia di avere prodotti nuovi, sostenibili, schemi diversi. Ha cercato di calarsi nei suoi panni per capirne le sue esigenze e le voglie.

Il suo motto è Puntare sulla condivisione grazie ad una serie di eventi ed elementi che riescano a chiamare in modo veloce un mondo lento.”

Si basa principalmente su 3 principali valori:

1) l’esperienzialità, che per in poche parole si traduce in ospitalità.

Ha ripristinato proprietà immobiliari trasformandole in 3 strutture ricettive:  le Wine Tower a Padova, Wine Suite a Verona e Wine Relais nella cantina.

Non è un ospitalità legata solo al soggiorno. Queste strutture offrono una serie di esperienze per mettere il loro ospite davvero a contatto con la realtà della cantina, cercando di accontentarne le aspettative, sorprendendolo, coccolandolo, andando incontro alle sue esigenze, lasciandogli il tempo di godersi l’esperienza e la campagna. Una delle offerte è ad esempio, il Picnic nei vigneti, nei quali Massimago prepara un delizioso panier con i loro vini ed un pranzetto light per i clienti che possono poi restare nei vigneti in tutta tranquillità, senza la fretta che spesso comporta la visita guidata. Hanno inoltre dei wine yoga, dei wine tasting originali, legati ai profumi alla spezie ed altre innovazioni che hanno portato la cantina ad e vere circa 20.000 visite l’anno, numero affatto banale per una realtà emergente.

2) la Condivisione: ossia utilizzare il vino come mezzo per creare momenti ed esperienze da vivere insieme. Hanno creato una serie di eventi chiamati “Wine for Toughts” che possono essere sia in cantina sia nelle grandi città dove si riuniscono manager ed influenzer per condividere i propri pensieri.

3) la Comunicazione: puntate sulla Socializzazione con i giovane, comunicando attraverso i Social Media e vendendo praticamente solo tramite e-commerce.

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