La fiaccolata antigelo nei vigneti di Tenuta Trinoro

Con questo tempo strampalato, e questa estate che sembra non arrivare mail, penso spesso a quando avevo le vigne, e a quanto poco avrei dormito la notte… così penso a tutti i miei amici produttori e a quanto in pochi fuori dal nostro settore possano rendersi conto di quanto sia delicato, complicato e faticoso questo lavoro. Si lavora un anno intero una vigna e si è in balia degli scherzi della natura, sapendo che se non si è abbastanza accorti, preparati ed esperti, si rischia di giocarsi tutto e di dover attendere un altro lungo anno intero per avere una nuova possibilità. 

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Penso quindi anche al coraggio dei proprietari terrieri e a quello di chi decide di abbracciare un mestiere che punta sull’agricoltura. Penso agli agronomi e agli enologi che hanno la responsabilità di curare il vino e le vigne e di quanto questo tempo possa animare le loro vite.  Così quando il 7 maggio, invece di floride rose, ho visto le fiaccole accese nel terreno della Tenuta di Trinoro, ho pensato subito al mio amico Andrea Pizzolato, giovanissimo enologo da poco assunto nella prestigiosa cantina di Andrea Franchetti, che oltre alla tenuta toscana possiede anche quella di Passopisciaro sull’Etna. Gli ho chiesto allora di farmi un racconto in prima persona del dietro le quinte di quei lumicini nati per scaldare e salvare le vigne dalle possibili gelate. E ve lo riporto qui di seguito: 

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“È stata una notte incredibile, ricca di colpi di scena ma con un lieto fine.

Durante il giorno Franchetti al telefono aveva detto assolutamente di accendere tutte le candele posizionate in vigneto in giorni addietro.

Questo nonostante il clima non lasciasse pensare a una gelata notturna.

Sono entrato da poco in azienda ma mi dicono che Franchetti per queste cose (e molte altre) abbia un intuito fuori dal comune, quasi una sorta di veggenza.

Ciò aveva allertato Marco, il capo degli operai che aveva convocato 13 persone per la notte.

Quella sera, dopo aver bevuto con un collega lo Chassagne-Montrachet 1983 di cui ti ho raccontato, stavo per entrare a letto quando ho pensato di scrivere a Marco dandogli la mia disponibilità nel caso si fosse provveduto ad accendere.

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Non lo speravo, soprattutto per i vigneti e anche per me che ero già in pigiama.

Dopo pochi minuti la chiamata: “corri, sta scendendo la temperatura!”.

Arrivato sul posto tutto era già predisposto, alcune rotoballe già incenditate e grandi fuochi che costeggiavano tutto il vigneto Magnacosta, 10 ha circa, che è a 450 m slm.

Controllando la capannina meteo avevamo circa 1,5 gradi e la situazione sembrava sotto controllo ma… l’intuizione di Franchetti risuonava nelle nostre teste.

 

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Sembrava che la temperatura addirittura stesse salendo poi, il colpo di scena!

Ore 03 della mattina.

Bam! Da 1,5 gradi a 1 in 15 minuti!

Gli operai disposti lungo i bordi del vigneto sono partiti ad accendere le candele e noi della cantina con loro.

È stata una corsa contro il tempo perché la temperatura è continuata a scendere ma mai sotto gli 0 gradi.

Intorno a noi invece, la gelata si è fatta sentire davvero.

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Ci sono volute un’ora e quaranta per accendere tutto ma il risultato è stato messo al sicuro: tutto i vigneti si sono salvati grazie all’intervento dei valorosi operai e dell’intutito del loro Generale Franchetti!”

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Grazie Andrea!! 

 

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