Il Duckhorne Three Palms Vineyard è il vincitore come miglior vino al mondo tra gli assaggi del 2017 per la classifica annuale stilata dalla rinomata rivista Americana Winespectator, vedi https://vino.tv/it/top-100-2017-wine-spectator/ .
Si tratta ancora di un vino della Napa Valley, ancora perché è il 3° anno consecutivo nel quale il 1°classificato risulta essere un vino Americano. Ma dopo il Peter Michael Au Paradis 2012, vincitore nel 2015 e il successivo Lewis 2013, entrambi Cabernet Sauvignon, questa è la volta di un Merlot.
Duckhorn, dal 2007 di proprietà di un fondo di private equity, è una cantina fondata nel 1976 da Dan e Margaret Duckhorn, puntando su Cabernet Sauvignon e Merlot e successivamente anche sul Sauvignon Blanc, sempre all’insegna della più spinta qualità tanto da diventare una delle aziende di punta della regione.
È sempre stato il Merlot il loro fiore all’occhiello, grazie anche al vigneto storico nel quale cresce, uno dei migliori della vallata, chiamato Three Palms Vineyard per via delle secolari palme che si trovano al suo centro. Il vigneto risale al 1968, piantato dai vecchi proprietari, i fratelli John e Sloan Upton. Dan, buon conoscitore dei Bordeaux, era particolarmente appassionato da questo vitigno e gli rimase fedele nel tempo, anche dopo il 2004, quando entrò in crisi per via del film Sideway che ne screditava la riuscita in quella zona. Il terreno è molto caldo e roccioso, vulcanico, e il Merlot deve essere lavorato con il massimo dell’abilità per poter dare i giusti frutti. A pensarci è il loro enologo, una giovane donna, Renée Ary, entrata a lavorare nella cantina dal 2003 e diventata ufficialmente capo cantina proprio dal 2014, la vendemmia appena premiata, simbolo del fatto che i cambiamenti da lei apportati nei metodi produttivi e di affinamento, stanno dando ottimi risultati.
Ad arrivare in cima alla Classifica è stato quindi il 2014 del Merlot Duckhorne’s Three Palms Vineyard, fatto con prevalenza di Merlot all’86%, con un 8% di Cabernet Sauvignon, 4% Malbec e 2% Petit Verdot, invecchiati per 18 mesi in botti di rovere francese. Normalmente il prezzo si aggira intorno ai 98$, ma l’annata premiata è al momento praticamente introvabile, poiché, ancora oggi la rivista in questione con la sua classifica e i suoi punteggio riesce a smuovere tangibilmente il mercato.
Grazie a dei carissimi amici sono però riuscita ad assaggiarlo nella vendemmia 2013.
Posso dire che è un vino di una densità rara, profondo e concentrato nelle sue note di frutta, prugna, amarena, ciliegia, amalgamate a quelle speziate. Ampio, complesso, vellutato. La sua gradazione sopra i 14%vol si fa sentire anche se il vino risulta perfettamente equilibrato. Un vinone. Direi molto americano.
Sono curiosa di assaggiare le annate successive per vedere se le differenze sono tangibili.
E voi avete un vino della Napa Valley che vorreste consigliare?
0