CASTAGNE e ORENO – Tenuta Sette ponti – Arezzo (TO)

Un vino che mi è sempre piaciuto molto, attualmente prodotto da uve Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, nato nel 2000 e prodotto come IGT Toscana dalla sapiente mano dell’enologo Carlo Ferrini. È lui, l’Oreno della tenuta Sette Ponti, una bella realtà vitivinicola di Antonio Moretti, situata nella Provincia di Arezzo e attraversata dal fiume che da il nome a questo grande vino di fama internazionale, che varie volta ha raggiunto i primi posti nella classifica mondiale dei vini di più che autorevoli riviste di settore.

Quello che mi piace tanto è la sua nota balsamica, che richiama l’eucalipto, la menta, il rosmarino. Si integra perfettamente con i sentori dei frutti di bosco e le piacevoli spezie conferite anche dalla maturazione in barriques. È estremamente denso, avvolgente, morbido ed ha un bellissimo finale persistente e setoso.

Un vino ideale sicuramente con piatti di carne importanti, con l’agnello, la Fiorentina e carni pregiate… ma io non ho resistito e l’ho stappato in una bellissima giornata di sole autunnale con le Castagne sul fuoco e quel leggero freddo d’inizio inverno!

E l’ho apprezzo moltissimo!!! 🙂

Sarò mica matta??

Certo per le famose Caldarroste, l’ideale sarebbe un buon vino giovane, non a caso l’abbinamento più conosciuto è proprio con il vino novello, grazie alla sua fragranza e freschezza. Ottimi anche i vini come la Bonarda o il Lagrein. Ben venga se il vino è anche mosso. Serve comunque un bel tannino che mitighi la pastosità tipica della Castagna.

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La Castagna, specie se con il vino, è un alimento che adoro, ed è estremamente tipico della Stagione Autunnale e della nostra cultura Italiana. Ne abbiamo infatti la maggior superfice di coltivazione dedicata di tutta l’Europa e la pianta più secolare, che ad oggi vanta 400 anni, si trova in Valle d’Aosta.

Risale ai tempi antichi ed è, oltre che buona, molto ricca e nutriente. Il suo apporto è simile a quello del grano, tanto che Senofonte definì il Castagno, nel IV secolo, “l’albero del pane”.

Una volta raccolte, le castagne vanno fatte riposare qualche giorno per farle asciugare. A quel punto possono durare parecchi mesi, anche tutto l’inverno e nei tempi duri hanno infatti salvato molte popolazioni dalla fame invernale.

Ed anche se ci sono infinite ricette per cucinarle, il metodo più veloce e tradizionale è quello di arrostirle sulla brace.

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Prima vanno incise, in gergo “castrate”, con un taglio lungo sul lato più bozzuto, per evitare che scoppino a contatto con il calore.

Serve una padella dal lungo manico e con grossi fori sul fondo, fatta a posta per loro, si chiama proprio “padella da castagne”. Permette alla fiamma di arrostire le castagne senza bruciarle.

Va messa su un fuoco vivo ma con l’accuratezza di girarle regolarmente. Se il fuoco è bello potente, cosa consigliata perché rimangono più umide e croccanti, bastano anche 10/15 minuti.

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Appena sono ben cotte la buccia viene via facilmente e non resta che gustarle… ma attenzione a non cuocerle troppo, altrimenti diventano stoppacciose, o peggio, si bruciano sviluppando un saporaccio. Meglio toglierle casomai un pochettino prima e lasciarle qualche minuto dentro un coccio ricoperte da un panno umico a terminare la cottura.

Buon Appetito!!! 🙂

E se ti è piaciuto questo Post lasciamo il tuo cuoricino rosso! <3 

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