Cantina Olivella e i vitigni del complesso vesuviano

Felice di essere finalmente riuscita ad andare a visitare Ciro Giordano, il presidente del Consorzio dei Vini del Vesuvio, che con il suo entusiasmo e l’amore per la propria terra, mi ha fatto riscoprire questi vini eccezionali che nascono sulle pendici dell’imponente vulcano. 

IL TERRITORIO DEL VESUVIO

Tutto il territorio del Vesuvio è particolarmente fertile essendo il più ricco di minerali al mondo, con forte presenza di potassio, ferro, silice e fosforo. Si differenzia però molto a seconda delle colate laviche che hanno giocato un ruolo fondamentale nel caratterizzare il terreno e determinare le zone più adatte alla viticoltura. E trova differenze importanti come impatto sulle uve, anche tra la parte nord e quella più a sud. 

vigneti Cantine Olivella

vigneti Cantine Olivella

Il versante nord, nord-ovest, essendo su una parte più di montagna tanto che alcuni vigneti superano i 650m s.l.m , hanno più acidità e sapidità, è sono quindi spostati sulle durezze. I vini del versante sud invece, più collinari con un esposizione più vicina al mare, sono in generale più morbidi. 

Il particolare suolo ha anche preservato le viti dall’attacco della Fillossera. Per questa ragione gran parte dei vigneti vesuviani sono ancora a piede Franco e possono vantare viti molto anziane che hanno contribuito a proteggere un’ampia varietà di vitigni autoctoni.  

LA CATALANESCA

Tra queste la Catalanesca, che vede nascere proprio qui la sua storia e trova tra i protagonisti che l’hanno maggiormente valorizzata e preservata, la cantina Olivella. 

Catalanesca

Catalanesca

Hanno infatti contribuito al riconoscimento ufficiale di questa uva per la vinificazione, avvenuto di recente, mentre precedentemente era stata catalogata come uva da Tavola per via dei suoi grossi grappoli e dell’importante grado zuccherino, nonostante sia sempre stata vinificata e amata dai contadini locali. 

La sua presenza in questo territorio pare risalga al XV secolo, quando fu importata dalla Catalogna da Alfonso V d’Aragona. 

CANTINE OLIVELLA

Con Cantine Olivella ci troviamo nel versante Nord , alle pendici del Monte Somma, per la precisione nella località di Sant’Anastasia. Nasce nel 2004 grazie all’unione di tre personaggi con lunghe tradizioni familiari in vigna: Andrea Cozzolino, Domenico Ceriello e Ciro Giordano e prende il suo nome dalla più importante fonte di acqua della zona, chiamata appunto la Sorgente dell’Olivella. 

Rappresenta uno dei maggiori produttori di Catalanesca, oltre a essere uno di quelli che da sempre ci ha creduto e investito di più. 

Oggi le rende omaggio con due versioni : 

Katà Catalanesca del Monte Somma Igp 2019 

Katà

Katà

Da uve Catalanesca vinificate in acciaio con lunga permanenza sulle fecce fini che dona un vino fresco e di buona complessità. Esprime la tipicità di questo vitigno, teso, sapido, e si lascia bere con facilità e piacere regalando anche un’ottima persistenza.

Summa Catalanesca del Monte Somma Igp 2017

Summa

Summa

Prende il nome dal rinomato monte che rappresenta la parte settentrionale e più antica del complesso vesuviano. Questo vino è la selezione di un vigneto unico che si trova a circa 650 m s.l.m. ed è prodotto sempre con uve catalanesca in purezza. Sfoggia degli splendidi profumi di frutta gialla, ma anche note balsamiche e pietra focaia, con leggeri sentori di vaniglia derivati dal passaggio di una piccola percentuale di vino in botto di rovere. Anche in questo caso al palato si ritrova una grande freschezza unita a decisa sapidità. 

IL PIEDIROSSO

Piedirosso

Piedirosso

Altro vitigno fortemente caratteristico di questa zona è il Piedirosso, conosciuto anche come Per’e Palummo. Questo vitigno autoctono a bacca rossa prende il nome dal fatto che il graspo è di colore rosso e ricorda il piede del Palummo , il nome dialettale del colombo, animale molto diffuso in queste terre. Questo vitigno, complicato da gestire sia in campo sia in vinificazione, è riuscito negli ultimi anni a trovare espressioni che ne esaltano le sue caratteristiche principali: fruttato e floreale al naso, in particolare di geranio, una buona acidità, una struttura delicata ma intrigante, un tannino molto levigato. 

Vesuvio Vesuvio Rosso Dop 2017

Vesuvio

Vesuvio

È il nome del loro Piedirosso in purezza, vinificato in anfora di terracotta, contenitore nel quale Ciro crede molto perché esalta le caratteristiche di freschezza, pulizia e frutto di questa varietà autoctona che abbraccia una concezione moderna di vino rosso. Sentori di lampone spiccano insieme a quelli floreali e a richiami agrumati, mentre al palato si ritrovano freschezza e note salmastre con un finale molto persistente. 

Ereo Vesuvio Rosato Dop 2019

Ereo

Ereo

In tutto questo a casa Olivella non manca di certo la voglia di innovare, ed è così che è nato proprio quest’anno un vino rosato chiamato Ereo. 

Deriva da un assemblaggio di 3 uve autoctone del territorio, tutte a piede franco: il Piedirosso, lo Sciascinoso e la Guarnaccia nera. Quest’ultima ha origini greche ma viene utilizzato soprattutto in Spagna, ma ha trovato nel terreno vesuviano una nuova casa. Ritroviamo in questo vino, giovane e dal frutto croccante, il filo conduttore del territorio che porta acidità, equilibrio e grande salinità.  

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