Può uno Chef Giapponese farti emozionare con una Carbonara?
Assolutamente si se si tratta di Kotaro Noda.
Un Giapponese laureato in marketing ed arrivato in Italia 14 anni fa che da subito, con la sua cucina italiana unita alla metodica orientale, ha ottenuto grandi risultati: Una stella Michelin per il suo lavoro presso l’Enoteca La Torre di Viterbo e due forchette nella guida del Gambero Rosso al Magnolia Restaurant. Grazie alla sua creatività “riunisce nei suoi piatti colori, profumi e sapori della nostra terra, con la raffinatezza delle tecniche della cucina giapponese.”
Oggi lo troviamo al Bistrot64, un angolino del quartiere Flaminio a Roma, organizzato con molto gusto e semplicità ed orchestrato dal giovane proprietario, Emanuele Cozzo. Anche lui Chef, ha deciso di uscire dalla Cucina per lasciare totale spazio a Kotaro e per occuparsi, con delicatezza ed estrema cortesia, dei suoi clienti in sala e degli eventi del locale.
L’accoppiata è a dir poco vincente, con una collaborazione che mira “a mantenere nei piatti il ricordo della tradizione regionale, unito all’estro della Sperimentazione.” E la volontà di dimostrare che l’alta cucina può essere alla portata di tutti.
Nel Menù del Bistrot64, si trovano infatti proposte tradizionali romane come la Carbonara, il Cacio e Pepe e l’Amatriciana, tutte fatte ad arte e rispettando le materie prime e la tradizione, anzi oserei dire esaltandola.
Ma emozioni anche più grandi vengono regalate quando Kotaro mette in campo la sua fantasia. Si affiancano così nel menù, proposte più stravaganti che stravolgono la tradizione, proponendo sapori nuovi, ingredienti orientali, tocchi di genio inaspettati.
Ne deriva un’esplosione di gusto e piatti che mescolano sapientemente le tradizioni culinarie, come il Lombrichello alle vongole “Dashi”, buonissimo, nel quale le vongole sono simpaticamente arricchite dal leggerissimo brodo giapponese – il Dashi – ed un mix di vegetali croccanti.
Oppure il Risotto ai Peperoni con spezzatino di Pollo e sfoglia di pelle croccante con una spolverata di paprika. Ovvio richiamo al tradizionale Pollo con Peperoni, classico della nostra cucina, ma riproposto in una veste totalmente nuova e piacevolissima.
Ottimo anche il Salmone marinato al Koji, yogurt e giardiniera. Piatto delicatissimo, saporito e leggero, nel quale i sapori si combinano e si completano in maniera perfetta, in stile nipponico.
A colpirmi tanto da riprenderlo ogni volta, è lo Spaghetto di patate, servito come antipasto, che riesce al tempo stesso a sciogliersi in bocca ed a conservare la croccantezza della patata appena scottata. È proposto con un gustosissimo condimento di burro e alici, ma l’estro dello chef potrebbe intervenire all’ultimo momento con ingredienti a sorpresa. E’ sicuramento un must del posto da non perdere.
Spettacolari anche i Dolci, studiati per combinare diversi sapori e consistenze, sempre con un’attenzione particolare anche alla presentazione visiva. In particolare consiglio la divertente creazione che ricorda la Via Lattea e che gioca con i sapori del cioccolato, della meringa e dei frutti di bosco.
Un Menù in costante evoluzione poi, con attenzione particolare alle materie prime, che oltre ad essere di qualità devono il più possibile rispettare la stagionalità. La Carta dei vini è abbastanza ristretta, e onestamente non troppo nelle mie corde. Da comunque spazio ad una buona scelta regionale, pur presentando una selezione anche nazionale ed internazionale.
Tutto è molto curato anche in sala, nei minimi dettagli, dalla presentazione al gusto, ma con stile e senza esagerazione. In tutto e per tutto l’eleganza e la semplicità sono tra gli ingredienti più evidenti in questo localino romano. Consigliatissimo!
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