Mi bevo questa splendida bottiglia di Biondi Santi 1983 con una notizia che mi da un pizzico di malinconia ma tanta serenità per un’azienda che si merita il meglio….
È già, perché è stata siglata il 16 Dicembre un’alleanza economica e strategica tra la storica azienda di Montalcino e la famiglia francese Descours, proprietaria di EPI, un gruppo indipendente capeggiato da Christopher Descours e focalizzato nello sviluppo a lungo termine dei brand di Lusso, di cui fanno parte già Bonpoint, J.M. Weston, Piper-Heidsieck, Charles Heidsieck and Chateau La Verrerie
La cosa che mi piace di più è che l’accordo sia stato fatto con persone che riconoscono e apprezzano il grande apporto svolto dalla Famiglia Biondi Santi, la loro lungimiranza, i grandi valori di eccellenza con i quali hanno portato avanti il nome in tutti questi anni e la profonda conoscenza sviluppata nel settore e nella denominazione.
E sarà partendo da una filosofia e visione condivisa che metteranno le basi per un grande futuro.
L’attuale erede Jacopo Biondi Santi, 6° generazione al comando, vede infatti questa alleanza come un’importante possibilità di sviluppare ulteriormente il brand e la commercializzazione internazionale con il supporto adeguato per continuare a puntare sulla ricerca dell’eccellenza, della professionalità e della coerenza.
Proprio come hanno sempre fatto. Biondi Santi, le cui origini risalgono al 16° secolo, è diventata una vera e propria icona del vino italiano a partire dalla Vendemmia del 1865.
È considerata parte integrante della storia enologica italiana in quanto pioniere e punto di riferimento del Sangiovese Grosso e della denominazione del Brunello di Montalcino. Le sue vigne si trovano nei migliori appezzamenti della zona e i suoi vini sono noti per il senso di austerità classico, e, soprattutto, la loro incredibile longevità.
Jacopo Biondi Santi, che dal 2013 è Presidente ed Enologo della Cantina, è riuscito a mantenere alta la bandiera di qualità e perfezione dei suoi vini.
Sì perché di perfezione si parla visto che proprio quest’anno è uno dei 2 soli vini al mondo recensito con il punteggio di 100 centesimi da Wine Enthusiast, nella sua vendemmia 2010, che ho avuto il grande piacere di assaggiare proprio con il giovanissimo Clemente Biondi Santi, la 7° generazione della famiglia, intervenuto a presentare i vini durante l’evento Doctorwine dello scorso ottobre.
Ma i riconoscimenti ottenuti negli anni dal loro Brunello non si contano, ma è da ricordare quello aggiudicato da Wine Spectator che lo ha premiato tra i 12 migliori vini al mondo del XX° secolo con la vendemmia 1955.
Un grande Orgoglio per l’enologia Italiana, e lo resterà sempre, anche con l’aiuto di capitali stranieri!
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